Ottocento e Risorgimento
Nel 1814 termina l’esperienza del dominio napoleonico sul territorio italiano: anche Umbertide, allora ancora Fratta, ritorna a far parte dello Stato della Chiesa. Dal 1816, insieme a Montone e Pietralunga, non sarà più capoluogo ma comune amministrato da un sindaco.
Il corso degli eventi storici tuttavia non risparmia il nostro territorio e dagli anni ’30 del XIX secolo in poi, anche a Fratta si partecipa ai moti che apriranno la strada all’unificazione d’Italia, con Luigi Vibi e Petronio Reggiani, i quali, come tanti altri giovani in altre parti d’Italia, non riuscirono a ottenere i risultati sperati.
Si arriva ai fatidici anni ’40. Nel 1848 e, successivamente, nel 1859 e nel 1866-67, a Fratta si riescono a organizzare dei gruppi di volontari che combattono prima in difesa della Repubblica Romana, poi nella Seconda Guerra di Indipendenza e per completare la conquista di tutti i territori dopo la proclamazione del Regno d’Italia.
I primi soldati piemontesi erano entrati in paese nel 1860, quando venne proclamata una giunta provvisoria con a capo Costantino Magi Spinetti, Raffaele Santini, Giuseppe Agostini e Luigi Igi.
Il 21 ottobre, un referendum che divenne un plebiscito, sancì l’annessione al Regno Sabaudo.
Nel 1862, per far cessare i frequenti equivoci che sorgevano per la presenza di molte altre città denominate con tale nome, lo stato unitario chiese all’amministrazione locale di cambiare nome. Da quel momento in poi, il paese assunse il nome di Umbertide.