Storia
Il diritto al voto nella vecchia Fratta

Il diritto al voto nella vecchia Fratta

Quante persone avevano diritto di voto per gli organi amministrativi nella Fratta nel 1860 e poi ad Umbertide nel 1869? Ben 71 elettori nel 1860 e 181 nel 1869.

“Il 12 settembre 1860, giorno del transito delle truppe piemontesi, i frattigiani formarono un comitato provvisorio di quattro cittadini: Costantino Magi Spinetti, Raffaele Santini, Giuseppe Agostini (facente funzione di priore) e Luigi Igi. Il 14 settembre arrivò in Fratta il Commissario Regio che nominò la commissione municipale definitiva con il compito di preparare l’elezione del consiglio.

Il 4 e 5 novembre si svolse il plebiscito a favore o contro Vittorio Emanuele II. Fratta ed i suoi appodiati andarono alle urne con 2.946 iscritti nelle liste; i votanti furono 2.568, con 2.565 sì e 1 no.

L’ 11 novembre fu eletto il nuovo e primo consiglio comunale dell’epoca. Nella riunione successiva del 22 novembre vennero nominati quattro assessori e due supplenti, che formavano la giunta: Luigi Santini, Mauro Mavarelli, Quintilio Magnanini e il conte Gianantonio Ranieri. Supplenti, Giovambattista Ticchioni e Paolo Paolucci, proprietari terrieri di Fratta. Fu sindaco il dottor Mauro Mavarelli, direttamente nominato dal re d’Italia. Il consiglio comunale di Fratta era formato da venti consiglieri i quali erano stati eletti tenendo conto del “censo”. Fratta nel 1860 aveva diecimila abitanti e solamente 71 di questi furono chiamati alle urne.

A partire dall’anno 1869 il consiglio comunale passò da venti a trenta membri. In quest’anno alle amministrative gli elettori furono 181, contro i 71 del 1860.

Testo estratto assieme all’immagine da Fabio Mariotti, www.umbertidestoria.net , “Fratta-Umbertide nell’800”, sezione “Storia”.

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